Le attuali forme di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e del Servizio Sanitario Regionale (SSR) privilegiano il criterio della quota capitaria, anche se per alcuni livelli di assistenza, come per esempio quella ospedaliera, esiste un meccanismo di ponderazione che cerca di superare i forti limiti di un sistema basato sulla quota capitaria secca, che elude aspetti socio – economici ed epidemiologici, determinanti per lo stato di salute della popolazione di riferimento e quindi della domanda di salute.
La Regione Puglia, con il Documento di Indirizzo Economico – Funzionale (DIEF sanità) ripartisce il Fondo Sanitario Regionale attribuito alla stessa in fase di riparto del Fondo Sanitario Nazionale (FSN).
La popolazione che afferisce alla Asl di Brindisi costituisce circa il 10% della popolazione regionale ed inevitabilmente, la quota del Fondo Sanitario Regionale che viene assegnato alla suddetta azienda non può non tener conto di quella percentuale.
Da un’analisi del Conto Economico dell’Asl di Brindisi (Fonte dati Ministero Economie e Finanze) è emerso che rispetto alla tendenza degli anni 2006 – 2008 di riduzione delle perdite di esercizio, nell’anno 2009 si è registrato un incremento delle perdite rispetto agli anni precedenti, anche se non particolarmente significativo.
Inoltre, un dato interessante che emerge dalla tabella di riepilogo delle assegnazione delle Aziende USL, DIEF 2009 (Deliberazione di Giunta Regionale n.1442/2009 ) è quello che stabilisce la somma sottratta al totale delle assegnazioni indistinte del FSR 2009 per lo sbilancio mobilità regionale ed extraregionale.
La Asl di Brindisi ha una decurtazione del Fondo indistinto tra le più basse in termini assoluti a livello regionale e delle altre aziende, ma se confrontata rispetto all’importo totale della mobilità sanitaria della stessa azienda ci accorgiamo che la mobilità sanitaria attiva regionale ed extra –regionale è pari ad € 38.949,58, la mobilità passiva regionale ed extra–regionale è pari ad € 102.465.48, con uno sbilancio quindi che va ad essere decurtato sull’assegnazione indistinta del Fondo Sanitario Regionale (FSR) per un importo pari ad € 63.525,89. L’incidenza percentuale della mobilità passiva sul totale delle mobilità (attiva + passiva) dell’Asl di Brindisi è tra le più alte a livello regionale (a tal proposito si veda l’approfondimento sulla mobilità sanitaria dell’ASL BR).
Questo dato dimostra che l’indice di fuga dell’azienda è piuttosto basso, il bisogno di salute e quindi la domanda sanitaria viene soddisfatta, prevalentemente, da strutture afferenti territorialmente all’Asl di Brindisi . Questo non esclude, però, alcuni casi di ricorso a strutture regionali ed extra – regionali.
Tutto ciò implica, pertanto, un’analisi accurata delle criticità e delle specialità per le quali il paziente preferisce un’assistenza extra – aziendale, cercando di ridurre i punti di debolezza al minimo, al fine di generare un vantaggio per il paziente, non più costretto a spostarsi rispetto alla propria residenza e per l’azienda, da un punto di vista economico – finanziario.